Dalle origini alle origini passando per l’attualità culturale. È l’ambizione dell’edizione 2013 del Festival internazionale di Baalbek, in Libano, presentata nei giorni scorsi a Beirut e che si aprirà il prossimo 30 giugno con un concerto di Renée Fleming, vincitrice dei Grammy Awards 2013.
Come quasi ogni anno dal 1955, il più prestigioso festival artistico del Medio Oriente – interrotto solo durante alcuni anni della guerra civile libanese e nel 2006 a causa del conflitto tra Israele e il movimento sciita Hezbollah – offre un programma in cui artisti stranieri si alternano ad artisti arabi e libanesi.
Quest’anno, come ha raccontato ad ANSAMed Nayla de Freije, presidente del comitato organizzativo del festival, si sono scelti cantanti, interpreti, musicisti e ballerini all’insegna della riscoperta delle origini delle diverse culture. “Siamo andati alla ricerca delle radici culturali, per la riscoperta del patrimonio e per esplorare le contaminazioni artistiche”, ha detto de Freije.
Il concerto d’apertura del 30 giugno di Fleming si svolgerà nella suggestiva cornice del tempio di Bacco, nel cuore del sito archeologico di Baalbek, l’antica Heliopolis (Città del Sole), capitale della colonia romana del Levante e per secoli luogo di transito delle merci e di pellegrinaggi a Baal, divinità solare orientale per eccellenza.
Baalbek dista però poche decine di chilometri dalla Siria, dove è in corso una sanguinosa guerra intestina che in alcuni momenti sembra poter tracimare oltre le frontiere libanesi, turche, irachene e giordane. Baalbek è anche il capoluogo della regione a maggioranza sciita dominata da Hezbollah, alleato del regime di Damasco e impegnato con migliaia di miliziani a sostenere la repressione della rivolta armata in Siria.
Nonostante queste turbolenze, gli organizzatori del Festival sono ottimisti e scongiurano di non dover cancellare nessuno dei sei concerti inclusi nel programma. Tra gli artisti stranieri che fino alla fine di agosto si alterneranno sui palchi montati all’ombra degli antichi colonnati figurano l’icona del rock del XX secolo Marianne Faithfull, la cantante jazz Elian Elias e la compagnia di danza contemporanea dei Puz/zle già esibitisi al festival di Avignone.
All’insegna della riscoperta delle radici musicali e culturali locali, il festival ospiterà tra l’altro, un’interpretazione inedita dei brani di Marcel Khalife, compositore, poeta, interprete ma soprattutto suonatore di oud di fama internazionale. (ANSAMed).